domenica 22 aprile 2012

Tell me it's not a dream

Poco più di cinque mesi d'Australia.

E non ho ancora finito di stupirmi.

Pedalare (dopo più di cinque interminabili mesi senza bicicletta!) di notte lungo il Brisbane River, le luci della città riflesse sull'acqua, la Wheel of Brisbane che lì illuminata ti sorride, l'acqua calma delle piscine di Southbank, le rocce di Kangaroo point, i pipistrelli che svolazzano sopra la tua testa, il vento fresco che ti ricorda che l'inverno sta arrivando anche qui, lo Story Bridge, l'odore dell'acqua del fiume.

E ancora, in moto sulla Pacific Highway, e poi su sulle montagne, il cielo che non capisco come possa essere così maledettamente azzurro, l'ho già detto ma lo ripeto, come quando in una giornata d'estate è appena passato il temporale e torna a splendere il sole ed è tutto così limpido, qui il cielo è sempre così e mi toglie il fiato ogni volta, e quelle nuvole così bianche che ti vien da allungare le mani per toccarle

E poi, le montagne (qua le chiamano "montagne", ma "collinette" sarebbe più appropriato), sembra di stare sul Montello con gli eucalipti al posto delle acacie e dei pioppi, tra un po' mi vedo spuntare il cartello "Santi Angeli" dietro quella curva, e le curve in piega, e la visiera del casco aperta a far entrare il profumo degli eucalipti, e fermarsi a guardare la gente che si lancia col deltaplano e immaginare cosa si possa provare a stare lì sospesi tra le nuvole e pensare che prima o poi lo voglio fare anch'io. Da qui, da questo esatto punto.

Ditemi che non è un sogno e che posso continuare a stupirmi così ogni giorno, ogni minuto, ogni attimo.






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