domenica 14 ottobre 2012

Warning...Mount Warning

Sono le 4.30 di venerdì pomeriggio ed è ora di mettersi in viaggio, destinazione Mount Warning.
Gli agenti speciali Wolfchild (Jess, aka Toddy) e Mighty Marlin (Joan, aka Johan, aka Frenchy) prelevano l'agente speciale Red Storm (Katia, aka Kat) dal posto di lavoro (aka residenza privata con piscina e campo da tennis) e a bordo di una fiammante Holden Barina imboccano la Pacific Highway direzione Sud. Il piano è incontrare l'agente speciale Stinky Hippo (Michael, aka Sharktank, aka Sharky, aka Tank) nel segretissimo parcheggio del Yatala Pie Shop, dove i nostri eroi perdono la già di per sè poca dignità di fronte ad un bancone pieno zeppo di pies (aka torte salate, per chi non è familiar col cibo Aussie).
Dopo essersi a dovere rifocillati con questa lauta cena consumata alle tarde 6 di sera, Sharky prende il comando del gruppo (a quanto pare da queste parti l'elemento alfa si identifica nel soggetto più pesante all'interno del gruppo stesso) e grazie al suo innato senso dell'orientamento, ossia dotato di Iphone, guida il gruppo (ora divisosi in due separate autovetture) fino alle pendici del sopracitato monte, ove si trova un campeggio dall'inconfondibile stile hippy e dove aleggia un persistente odore di cannabis. Probabilmente col cervello annebbiato da tale sostanza, il gruppo si presenta alla reception producendo gli stessi decibel di un plotone di alpini in parata, e dopo aver generosamente importunato la proprietaria, che non nasconde il fatto che avrebbe volentieri asseganto ai quattro una piazzola al di fuori dei confini del campeggio stesso, si reca alla location assegnata, non prima però di aver udito la povera signora sibilare non proprio silenziosamente "FREAKS!" alle loro spalle.
Nel buio della giungla australe, ma illuminati da sapienti head lamps e fari delle macchine, i quattro si ingegnano nel montare le tende, impresa che si rivela più semplice del previsto, nonostante il buio e il sovraeccitamento generale Non contenti, i due maschi si incamminano nel bush per racimolare qualche ramo per accendere un falò, e la serata si conclude quindi mangiando marshmellows e bevendo birra attorno al fuoco.
Dopo quattro lunghe ore di sonno, ossia alle 2.30 di sabato mattina, il maschio alfa annuncia gentilmente alla compagna che è ora di svegliarsi e di prepararsi per la scalata notturna al Mt Warning. La compagna non si rivela molto ben disposta, avendo a quel punto accumulato 10h di sonno nelle ultime due giornate, e le uniche due parole che escono dalla sua altrimenti immacolata bocca sono "FUCK OFF", ma nonostante ciò con un immane sforzo si mette in piedi e inizia la preparazione alla scalata. Nel mentre, Sharktank con la stessa eleganza e silenziosità di una mandria di bufali corre a svegliare Toddy e Joan, urlando parole incomprensibili ad un essere umano e rifilando calci sparsi in qualsiasi punto della tenda a portata di piede. Nel caos che segue la sveglia, i quattro odono chiaramente il vicino di tenda imprecare contro la gioventù del mondo, ubriachi e senzatetto, ma noncuranti di ciò salgono a bordo delle vetture e dopo un breve tratto di strada ecco che si apre di fronte a loro il sentiero che li porterà in cima al monte dal quale si potrà ammirare il primo sole d'Australia.
Sharktank si arma di un gigantesco backpack, colmo prevalentemente e inutilmente di abbastanza acqua e cibo per sopravvivere tre giorni e tre notti nel bush, e per dimostrare a tutti che è lui il maschio dominante inizia la scalata al monte ad una folle velocità che lascia i tre rimanenti membri piuttosto a corto di parole e soprattutto di fiato. Il primo tratto dei 4.5km previsti si rivela oltremodo difficoltoso, soprattutto per gli 8437 scalini presenti. Fortunatamente è buio e le torce a disposizione del gruppo non permettono loro di vedere tre metri oltre il proprio naso, altrimenti ci sarebbe stato un ammutinamento collettivo. Dopo quella che sembra un'eternità, ma in realtà sono poco meno di 20 minuti, gli scalini terminano, e i tre membri deboli si ricongiungono a Sharktank, che comunica loro di averli attesi per sua innata generosità, mentre più verosimilmente il motivo è la stanchezza ma sarebbe troppo gay ammetterlo. Rifocillati a dovere a suon di burro d'arachidi e banane, i quattro ripartono, ma questa volta è Red Storm a mettersi in testa, e grazie all'energia appena acquisita, in poco tempo stacca tutti e procede solitaria verso la sommità della montagna, ringraziando ad ogni passo tutti i km di montagna percorsi in passato assieme ai genitori. Data la natura competitiva del nostro gruppo, e per scommessa fatta con l'uomo che aveva ventilato la notte precedente un qualcosa come "scommettiamo che sarai tu la prima a lamentarsi", la nostra eroina procede solitaria nel buio e nel vento fino alla sommità del monte, dove giunge dopo 75 minuti (a discapito dei 120 previsti). Sharktank giunge dopo una decina di minuti, prontamente comunicando che il suo ritardo è dovuto all'aggiuntivo peso del suo backpack. Ovviamente la compagna non obbietta ma dice al maschio alfa che è stato bravissimo e che si, la prossima volta (se ce ne sarà una) sarà lei ad accollarsi l'intero peso del backpack (pfff....), e nel frattempo giungono anche i rimanenti due elementi del gruppo. Così finalmente riunitosi, vengono sfoderate le macchine fotografiche per documentare la presenza dei quattro in cima al monte. Finalmente giunge l'alba, e il primo sole d'Australia lascia i quattro senza fiato e parole.


Il tutto viene documentato con circa un migliaio di fotografie, e dopo aver raggiunto la soglia dell'ipotermia, i quattro decidono che è il momento di intraprendere la via del ritorno. Sharktank comunica che la sua intenzione è di procedere ad un passo di leggera corsa, proposito che viene prontamente non mantenuto dopo i primi 300m di discesa, mentre Kat e Toddy prendono di nuovo il comando del gruppo e procedono con gli occhi strettamente incollati al terreno per evitare di cadere in qualche burrone o di slogare le loro delicate e femminili caviglie.
La discesa procede liscia e spedita, e addolcita dal fatto di incontrare lungo il cammino esausti scalatori che procedono in senso opposto, e salutare loro con un sonoro e sorridente "G'day!", mentre sadicamente il pensieroche sfiora entrambe le perfide menti è "haha io sto scendendo e tu non sai ancora a cosa vai incontro".
Giunte al punto di inizio, alle due prodi donne tocca di nuovo attendere gli uomini, i quali arrivano esausti dopo circa 15 minuti, e tutti assieme fanno ritorno al campo base dove vengono accolti dallo sguardo cupo del vicino di tenda.
Dopo una meritata doccia, che definire calda e ristoratrice sarebbe un complimento, i maschi alfa e beta si danno ad un pressochè inutile tentativo di riaccendere il fuoco, mentre le pratiche femmine si ingegnano nel preparare la colazione, che nel caso della coppia Kat-Tank è composta da 12 uova e un mezzo maiale sottoforma di bacon, per ovviamente reintegrare le proteine perdute.
Dopo un paio d'ore, ossia attorno alle 9 di mattina ma avendo l'impressione siano le 2 del pomeriggio, il gruppo decide che è tempo di immergersi in qualche piscina, per cui vengono smontate le tende, sotto l'occhio soddisfatto del vicino, e girovagando per un'ora nell'ostile e ignoto territorio del NSW, la loro attenzione viene attratta da un improvviso bagliore lungo la strada, e scoprono quindi un torrente che si getta elegantemente in una piccola piscina naturale. Entusiasti e sovreccitati, senza battere ciglio si tuffano nelle gelide acque e così trascorrono felicemente un paio d'ore, nuotando, mangiando e bevendo birra.
Tutti i momenti più piacevoli hanno purtroppo un termine, e il gruppo decide che è il momento di intraprendere il viaggio verso l'amato QLD, optando però per una sosta al Natural Bridge nello Springbrook National Park.







Anche qui, incuranti di regole e protocollo, vengono scavalcate innumerevoli recinzioni e violati incalcolabili divieti per il piacere di qualche proibito scatto.
Il momento di salutarsi è ormai vicino, ma l'amore dei quattro per il cibo è troppo forte, e avvicinandosi l'ora di cena, ossia le 5 del pomeriggio, decidono che l'avventura deve finire dov'è iniziata, ossia al Yatala Pie Shop, dove per la seconda volta in due giorni, ma in maniera molto più pesante, la dignità viene buttata al vento, come rivelano gli occhi increduli della ragazza alla cassa una volta udita la quantità esorbitante di cibo che il gruppo ha intenzione di ingerire.
Il sabato si conclude qui, perchè per ovvi motivi i dettagli di cosa fanno Kat e Tank in privato non possono essere raccontati.

Ci sarebbero poi da raccontare la domenica e tutti i weekend precedenti, ma l'orario attuale e la sveglia alle 6 di mattina me lo impediscono, farò un riassunto un'altra volta.

Ah, per chi non lo sapesse, mi hanno rinnovato il visto (la settimana scorsa, ma non ho avuto tempo di comunicarlo al di fuori di fb, ho festeggiato un pò troppo :D), quindi...prossima scadenza Novembre 2013 :)))

lunedì 1 ottobre 2012

Footy

E' da un po' che volevo scrivere questo post, ma i vari eventi che mi tengono occupata in terra australica (leggasi vacanze a Bali, feste di compleanno in piscina, attività ludiche quali kayak, tiro con l'arco, indoor climbing, giri in bicicletta, sbronze di massa sul CityCat, etc.) me ne hanno impedito la stesura.
Vorrei parlare di quello che per ogni australiano che si rispetti è più sacro della Madonna. Il FOOTY. Trovo che nemmeno il paragone italiano-calcio sia eguale al paragone australiano-footy. Qua i bambini imparano a dire Darren Lockyer e Petero Civoniceva prima di saper dire mummy o daddy. E c'è pure una strada intitolata a Darren Lockyer!!! Cioè, è come se a Conegliano intitolassero una strada a Del Piero. (Vi prego, non ditemi che esiste...).
Bisogna fare però un po' di chiarezza però con questo footy. Perchè di tipi differenti di footy ce ne sono ben TRE.
AFL, Australian Football League. Non ho ancora capito che sembianze assume uno stadio di AFL, credo che la geometria che più si avvicina sia un qualcosa tipo un'ellisse, con tre pali ad un'estremità e tre da un'altra. Lo scopo del gioco è rincorrere sta cacchio di palla e buttarla in mezzo ai pali. E fin qua vabè. Il punto è che di giocatori ce ne sono talmente tanti e sto stadio c'ha sta forma così stramba, e le regole sono a mio parere inesistenti, che quello che vedo io a guardare una partita di AFL è una massa di muscoli e sudore che rincorre sta palla ovale a destra e sinistra e se ne dà di santa ragione. Un casino. Qui a Brisbane lo stadio si chiama Gabba, dal suburb Woolloongabba dove si trova lo stadio, ma a quanto pare il nome era un po' troppo lungo per essere inserito in una normale conversazione, "hey cosa fai sabato?" "Ah vado a Woolloongabba a vedere il footy"...naaaaa.
Poi ci sono NRL, National Rugby League, e NRU, National Rugby Union. Che ovviamente vengono chiamati comunque footy.
NRU è il rugby che giocano gli All Blacks per intenderci. Non conosco molti australiani che seguono la NRU, molto probabilmente perchè i Wallabies vengono costantemente asfaltati dagli All Blacks. Qui poi si dice che in Nuova Zelanda il rugby per i bambini è obbligatorio come la leva militare. Ma ripeto, secondo me è perchè gli brucia che giocano a rugby meglio di loro. Non so nemmeno se a Brisbane ci sia una squadra di NRU, e se c'è a quanto pare non se la caga nessuno.
E poi c'è la NRL, che è quello che ho imparato a seguire e a capire, per la costernazione dei miei aussie fellas. Lo scopo è sempre quello di fare meta, ma le regole sono un po' meno incasinate che in NRU, ci sono meno penalties e più azione in campo. Che poi io non è che vado a dire in giro che fondamentalmente seguo il footy (NRL) perchè i giocatori in maglietta e pantaloncini aderenti trasudano testosterone anche attraverso lo schermo della tv. A Brisbane giocano al Suncorp Stadium, ci sono andata una volta a vedere i Broncos e devo dire che ne vale la pena (sempre per la teoria del testosterone).
Il weekend appena trascorso ci sono state le finali di AFL e NRL, sabato e domenica. Ho visto tizi al bottle shop indossare la maglietta della loro squadra di AFL sopra la maglietta della NRL, ho visto quantità industriali di birra venire tracannate con sguardo vacuo e assente di fronte alla tv (alzi la mano chi è il designated driver da ste parti...si, esatto, io), ma soprattutto, ho ingerito quantità industriali di hamburger e patatine guardando la Gran Final di NRL. Si perchè a quanto pare il footy è scusa buona e giusta per accendere il barbecue (cioè, è una delle n-mila scuse buone per accedere il barbie...).
L'australiano poi segue il footy anche all'estero, qualunque esso sia. Basta che gli metti davanti una tv e una birra ed ecco che parte lo sguardo fisso. L'australiano che guarda il footy overseas poi tende a fare amicizia con gli altri australiani che si ritrova attorno a sè durante la partita, e prima della fine sono tutti amici per la pelle. A MENO CHE! A me meno che il footy in questione non sia NRL e gli australiani non siano originari gli uni dal NSW e gli altri dal QLD. Allora no. Non se ne parla. Perchè?? State of Origin cari miei! Ne ho già parlato da qualche parte...una volta all'anno c'è questo trittico di partite di footy tra i Maroons (QLD) e i Blues (NSW), e beh...sono sette anni che vincono i Maroons e i Queenslander se la tirano giusto un po'. Come dargli torto?
Credo che per quanto riguarda il footy sia tutto... Da ste parti giocano pure a cricket ma non mi sono mai data la pena di imparare le regole (sempre per la consolidata teoria del testosterone).