domenica 29 luglio 2012

ALOAL

ALOAL: Actually Living Our Actual Lives.

Termine coniato per descrivere noi che in pattini e bicicletta terrorizziamo i passanti in centro a Brisbane saltando su e giù dai marciapiedi a velocità folle e fuggiamo dai pulotti che tentano di rincorrerci a piedi perchè non abbiamo il casco, noi che pratichiamo arti marziali sotto lo Story Bridge e ci prendiamo a calci e pugni col sorriso stampato in faccia, noi che facciamo downhill mountain bike a Mt Coot-tah, noi che in una giornata di pioggia andiamo a fare indoor climbing, noi che con 18 gradi ce ne freghiamo e facciamo il bagno a South Bank, noi che il sabato sera andiamo a pattinare per tre ore di fila, noi che ci fermiamo in silenzio sulla riva del Brisbane River e guardiamo lo skyline di questa città che sotto il cielo azzurro limpido dell'inverno è la più bella cosa che io abbia mai visto, noi che respiriamo il vento a pieni polmoni col sole in faccia mentre maciniamo chilometri in bicicletta, noi che ci spingiamo a vicenda nel carrello della spesa di notte in mezzo alla strada, noi che giochiamo a touch football ai Botanical Gardens con i nipotini, noi che divoriamo il gelato Ben & Jerry's senza usare il cucchiaio, noi che mangiamo Subway seduti sulla sabbia, noi che con la moto di Dad ci sentiamo liberi come il vento mentre sorpassiamo le macchine sulla Pacific Highway, noi che Mum ci prepara i pancake per colazione la domenica mattina, noi che beviamo birra in riva all'oceano, noi che giriamo in canottiera in pieno inverno, noi che ci chiedono "Ma andare al cinema o a fare shopping come persone normali no?".

Noi che viviamo.

venerdì 6 luglio 2012

E' LUI

Ebbene sì. Doveva accadere prima o poi. Non posso dire che non me l'aspettavo. Dopo quasi otto mesi è giunta l'ora che si facesse vedere.

Ovviamente sto parlando del temutissimo RAGNO.

Io l'avevo detto a Stuart che lì non ci volevo andare. E "lì" sta per quello spazio tra il pavimento e il terreno che ha ogni queenslander che si rispetti (vedi foto, ecco, abito in una casa così al momento, ma forse un pò più fatiscente vintage), ma siccome Stuart prova un sadico piacere a farmi fare attività che mettono alla prova la mia resistenza fisica e mentale, mi ci ha mandato a calci. Adesso non fraintendete, Stuart è una persona carinissima e estremamente lovely, ma ha questa fissa che "dobbiamo essere pronti a superare i nostri limiti".


Stuart lo sa comunque che io e i ragni non andiamo d'accordo, mi ha quindi assicurato che al 100% di ragni lì sotto non ce n'erano. Com'è che vedo tutte ste ragnatele allora, AH???
Per due giorni comunque è tutto filato liscio. Mi infilavo lì sotto, craniavo a destra e sinistra, l'altro giorno mi è pure venuto un crampo al polpaccio per via di un movimento non proprio aggraziato e fluente, mi si infilzavano viti e chiodi nella schiena, lanciavo quattro saracche che venivano sapientemente ricoperte dalla musica sparata a tutto volume (ma sono solo io quella pervertita che intravede un leggero doppio senso nelle parole "Can you blow my whistle baby, whistle baby Let me know Girl I'm gonna show you how to do it And we start real slow You just put your lips together And you come real close Can you blow my whistle baby, whistle baby Here we go"??? Ne ho parlato con Saki, la giappa che lavora con me, ma si è limitata a guardarmi con due occhi vacui, al che ho lasciato perdere e mi sono tenuta per me le considerazioni sul profondo significato di questa canzone...), e armata di zappa e badile buona buona mi mettevo ad estrarre tonnellate di terra che a quanto pare giacevano lì dall'alba dei tempi ed aspettavano solo un volonteroso wwoofer per essere riportate alla luce (A breve un elenco di tutte le bizzarre attività che sto portando a termine), il tutto in uno spazio non più alto di un metro, decisamente appropriato visto che io sono notoriamente una ragazza minuta.

Dicevo, due giorni senza l'ombra di un essere vivente lì sotto in quel microcosmo sotterraneo.

Fino ad oggi.

Era lì che mi aspettava, si è messo in posa mentre stavo a pranzo, e al mio ritorno tra le macerie me lo sono trovato davanti. Non avevo con me il cellulare in quell'inferno di pietre e polvere per potre scattare una foto che documentasse l'avvenimento, ma era una cosa così, grande circa 10cm:


Ci siamo guardati negli occhi per lunghissimi istanti, prima che io, con la finezza che solitamente mi contraddistingue, tirassi un "FUCK!" che devono aver sentito fino in centro a Brisbane, prendessi l'ennesima craniata sulle travi sopra di me, strisciassi fuori alla luce del sole (con gli occhi lacrimanti per via della precedente craniata), non staccando un secondo lo sguardo da quell'essere immondo per paura potesse rincorrermi e iniziassi a chiamare Stuart con quanto fiato avevo in corpo.
Stuart ha ascoltato quindi la mia versione dei fatti mentre mi guardava con un sorriso canzonatorio che lasciava trasparire un pò troppo palesemente il suo pensiero, io gli ho detto risoluta che lì sotto finchè c'è quella cosa non ci tornavo.

Non volendo quindi avere uno dei suoi amati wwofers in preda ad una crisi di nervi, Stuart ha acconsentito a prendersi cura della bestia in questione, chiudendola in un barattolo e portandosela via. Spero non me l'abbia infilata tra le lenzuola.

Dimenticavo, qua e là ogni tanto compaiono anche dei carinissimi serpenti, a volte succede che mentre faccio jogging e penso ai cavoli miei me ne ritrovo uno che attraversa la strada, vengo quindi bruscamente riportata alla realtà e spicco un salto alla Andrew Howe (ma alla fine se l'è fatta la tipa del Kinder Bueno?), oppure se sto lavorando tento di spiaccicarli col badile mentre urlo "Snaaaaaaake! There's a snaaaaaaaaaaake!!!".

Chissà cosa pensano i vicini.